Gli automezzi scaricano il rifiuto organico o sulla platea di stoccaggio o direttamente nel bunker. Il vano che accoglie le zone di stoccaggio e di lavorazione è mantenuto in depressione in modo di evitare la fuoriuscita di odori e l'aria aspirata da esso viene trattata da un biofiltro. Tramite coclea il rifiuto organico passa prima in un trituratore e poi nell'idropolpatore dove viene mescolato con acqua. La griglia trattiene eventuali impurità come sacchetti di plastica, stoffa e legno, mentre il dissabbiatore separa i materiali più pesanti di dimensioni ridotte come ossa, gusci d'uovo e conchiglie. Infine la massa viene concentrata nell'ispessitore.
La flora batterica presente nel digestore decompone la parte organica del rifiuto sviluppando biogas con circa il 60% di contenuto di metano. Il biogas viene captato e raccolto nel serbatoio biogas e tramite i due gruppi di cogenerazione, composti da motore a biogas e generatore di corrente, viene prodotta energia elettrica. Dal digestore il materiale passa alla disidratazione dove tramite una centrifuga viene disidratato e diventa fango.

Impiano fermentazione: scheda tecnica